PEOPLE AND PLANET FIRST
Gabriele e Ivana hanno partecipato all’edizione 2022 del Social Enterprise Open Camp, vincendo insieme al loro team la challenge dedicata ai casi studio, lavorando in particolare su “Needs Map İhtiyaç Haritası”, impresa sociale situata in Turchia. Come premio per la loro vittoria, sono stati invitati a partecipare al SEWF – Social Enterprise World Forum 2023, tenutosi quest’anno ad Amsterdam, nei Paesi Bassi.
Quello che segue è un diario di bordo tenuto dai due vincitori del premio per raccontarci la loro esperienza.
Con il motto “People and Planet First”, il SEWF celebra ad Amsterdam l’imprenditoria sociale e la sua mission.
Il mondo degli imprenditori sociali si è riunito in una dinamica celebrazione in occasione del Social Enterprise World Forum, tenutosi l’11 e il 12 ottobre presso il Kromhouthal di Amsterdam. L’evento ha riunito sotto lo stesso tetto imprenditori sociali, changemaker, investitori d’impatto, legislatori e persone provenienti da tutto il mondo, con uno scopo comune: promuovere un’atmosfera di apprendimento, networking e scambio di buone pratiche, visioni e obiettivi.
Grazie a una ricca miscela di interventi approfonditi e workshop interattivi, il Forum ha fornito una piattaforma unica per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’impresa sociale come meccanismo globale in espansione per il cambiamento sociale, ma anche per mostrare, discutere e celebrare il potere delle imprese sociali nel plasmare un futuro migliore per le persone e il pianeta. Nel suo stimolante intervento, la presidente del SEWF, Hélène Malandain, ha infatti annunciato il lancio di People and Planet First, un’identità condivisa per unire milioni di imprese in tutto il mondo.
Il programma è stato ricco di contenuti e di importanti relatori provenienti da diversi settori, che hanno condiviso le loro esperienze e le loro intuizioni su come la creatività, l’innovazione, la collaborazione e la consapevolezza possano avere un impatto significativo e duraturo.
I temi principali trattati sono stati:
- Ecosistemi: Aumentare le opportunità di scambio, lavoro di squadra e azione collettiva
- Equità: Garantire l’uguaglianza e l’inclusione per tutti
- Migrazione: Soluzioni imprenditoriali per vite migliori
- Nuova economia: Mettere le persone e il pianeta al primo posto
- Pianeta: Vivere e fare business all’interno dei confini del pianeta.
Tra i tantissimi panel, workshop e cortometraggi diversi, abbiamo dovuto scegliere a quali sessioni partecipare. Un compito non facile!
Le nostre impressioni
L’atmosfera al SEWF si è rivelata piena di energia generativa, entusiasmo e positività. Tuttavia, alcuni relatori hanno ricordato che il mondo si trova in una fase critica della sua evoluzione, con numerose e complesse crisi che colpiscono le persone e il pianeta. Il mondo dell’imprenditoria sociale deve essere preparato a scenari in cui i Paesi non riusciranno probabilmente a raggiungere gli obiettivi ambientali, la classe media soffrirà irrimediabilmente dell’impatto dell’automazione e dell’IA e la migrazione aumenterà a livello globale. Gli imprenditori sociali, di conseguenza, dovranno continuare a combattere, pur rimanendo realistici sulla posta in gioco.
Ora più che mai è necessario educare le persone, essere onesti sulle sfide che ci attendono, collaborare intensamente e sviluppare nuove competenze per gestire un nuovo livello di complessità e di sconvolgimento quotidiano.
Un interessante punto di vista sul cambiamento climatico è stato quello che ha analizzato le ragioni per cui dovremmo dare maggiore riconoscimento al ruolo delle comunità rurali, delle imprese sociali rurali e delle popolazioni indigene, che possiedono le competenze e le conoscenze necessarie per gestire, ad esempio, il suolo, l’acqua e le risorse naturali. Ci ha stupito, ad esempio, scoprire che gli aborigeni australiani hanno una visione positiva del fuoco e lo usano attivamente per gestire il suolo: sono in grado di ridurre i rischi di grandi incendi grazie alla conoscenza specifica degli ecosistemi locali e a combustioni limitate e accuratamente controllate.
Un tema molto diverso, ma altrettanto attuale, che è stato affrontato nelle discussioni, è stato quello dell’automazione e dell’intelligenza artificiale. Spesso considerate nemiche, possono invece avere applicazioni positive con effetti inclusivi per la società. È il caso, ad esempio, di un sistema di IA in grado di capire come le competenze di una persona siano interconnesse ed estrapolare da esse un curriculum vitae che le persone socialmente svantaggiate, come i rifugiati o coloro che non possono permettersi di acquisire qualifiche e certificazioni, possono spendere sul mercato del lavoro.
Un esempio interessante esposto in un panel per quanto riguarda l’impatto tecnologico ha riguardato l’insegnamento dell’uso dei telefoni cellulari e delle conoscenze finanziarie per responsabilizzare le donne nepalesi e indiane e aiutarle a creare microimprese. Vendendo dispositivi e strumenti più sostenibili alla comunità locale, queste donne possono affrancarsi da un lavoro precario, aumentare il loro reddito e risparmiare per l’istruzione dei loro figli e, allo stesso tempo, creare un ambiente più sano e pulito per loro e per le persone che le circondano.
Con diversi esperti abbiamo inoltre discusso del rapporto tra aziende e startup sociali. Le startup, specialmente quelle sociali, devono affrontare sfide comuni, come garantire le risorse finanziarie e trovare i talenti giusti per alimentare la loro crescita. Sebbene non sia raro che alcune aziende offrano una serie di opportunità e servizi per le imprese più piccole e giovani, il più delle volte le imprese sociali non le cercano. Sembra esserci una mancanza di comunicazione e di trasmissione reciproca di valore che può essere rafforzata con opportunità di networking e di apprendimento.
Un’altra riflessione importante, emersa dalle presentazioni, è che gli investimenti sono prevalentemente concentrati sull’esportazione di prodotti tradizionali piuttosto che sulla costruzione di ricchezza interna: questo può danneggiare la capacità locale di sviluppare nuovi prodotti e servizi. Pertanto, le fondazioni dovrebbero promuovere una gamma più ampia di attività e contribuire a creare un solido nucleo di ricerca all’interno delle comunità e dei Paesi.
Infine, le imprese sociali sono fatte di persone. Non sono mancati quindi workshop incentrati sulla leadership inclusiva, sui metodi per migliorare la collaborazione identificando e gestendo le polarità, sugli obiettivi di sviluppo interiore e sull’uso dell’immaginazione, dell’arte, della spiritualità e delle emozioni come strumenti per creare soluzioni da punti di vista originali, ma anche più vicini alla vera essenza del genere umano.
Dipende da noi!
Il Social Enterprise World Forum è stato più di un semplice evento: ha celebrato il potere della creatività, della compassione e della collaborazione. Riunendo individui e organizzazioni impegnati a fare la differenza, il Forum ha riaffermato la convinzione che le imprese sociali siano catalizzatori del cambiamento e di un futuro sostenibile. Esse mirano a capovolgere il sistema attuale con il loro lavoro.
Speriamo di essere riusciti a trasmettere un po’ dello spirito dell’evento e che i suoi echi risuonino con voi, ispirandovi ad agire e a guidare un cambiamento positivo nelle vostre comunità.
Ivana & Gabriele