Percussionista, organologo, etnomusicologo e didatta. Improvvisatore formale che organizza suoni e silenzi narranti a geometria e geografia variabile. Dal 1979 svolge un’intensa attività di ricerca sullo strumentario a percussione, ed in particolare sulle connessioni con altri ambiti di studio quali l’etnografia, l’antropologia, la didattica e la musicoterapia.
La sua trainante e peculiare visione esistenziale confluisce in Quale percussione?, progetto che vanta una collezione di oltre 3.000 strumenti a percussione provenienti da tutto il mondo acquisiti in oltre 30 anni di raccolta sistematica, attualmente custoditi e fruibili nel museolaboratorio attivato in convenzione con il Comune di Modena.
Predilige operare in modo multidisciplinare e divergente, sconfinando dall’ambito strettamente musicale e rivolgendo la sua ricerca e produzione artistica anche verso altre forme espressive, come la danza ed il teatro, con particolare riferimento all’interazione tra suono e possibilità della voce e del corpo in movimento.
Grazie alla sua particolare capacità di “toccare il suono”, più volte riconosciutagli in vari ambiti, fonde le proprie conoscenze acquisite in oltre 40 anni di lavoro in ambito musicologico ed organologico con un’attività di ricerca del suono rigorosamente acustico, non modificato elettronicamente, in assoluta controtendenza con l’attuale predominanza della dimensione digitale.